Montefredane in Irpinia, patria del Fiano
Borghi, castelli e fortini medievali, prodotti gastronomici d’eccellenza e ottimi vini: inizia a Montefredane il viaggio alla scoperta dell’Irpinia e dei suoi tesori
Arroccato a 600 metri d’altezza su una delle colline che incorniciano la Valle del Sabato e attraversato dal torrente Fredane, da cui prende il nome, il borgo di Montefredane, alle porte di Avellino, è una delle perle dell’Irpinia, fiore all’occhiello della produzione vinicola dell’intera regione.
Nonostante le tracce del terremoto dell’Ottanta siano ancora fortemente visibili in questo come in molti altri borghi della provincia di Avellino, l’Irpinia è un territorio nobile e fiero che ha saputo rialzarsi anche grazie all’eccellenza dei suoi prodotti enogastronomici. Ed è proprio dalla tavola che inizia idealmente il nostro viaggio all’esplorazione di questa splendida, antica terra, tra profumi e sapori del bosco e vigneti di impareggiabile pregio.
Cosa vedere a Montefredane e in Irpinia
Il viaggio alla scoperta dei tesori dell’Irpinia comincia nel cuore di Montefredane, dal Castello dei Caracciolo, feudatari della zona che nel XVII secolo, dopo un periodo di peste e carestie, portarono il paese a nuovo splendore edificando il loro castello sui resti di una fortificazione longobarda risalente al Medioevo.
Ma Montefredane può vantare tracce di una colonizzazione ben più antica: abitato già dai Sanniti, fu in seguito conquistato dai Romani che vi costruirono l’acquedotto e vi portarono una delle vie più note dell’antica Roma, l’Appia.
Al Castello si accede passando sotto l’arco situato al lato della chiesa di Santa Maria del Carmine, chiesa principale di Montefredane: sono ancora visibili le cortine perimetrali e una torre circolare, ma a rapire lo sguardo dei visitatori è il panorama che si gode dai ruderi, a dir poco spettacolare!
Altri luoghi di interesse sono la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, la Cappella della Pietà, l’Abbazia di Santa Maria di Costantinopoli in cui attualmente ha sede il Municipio e il palazzo baronale.
Il Castello di Montefredane è solo uno dei tanti fortini che sorgono nella regione: la zona è talmente ricca di castelli e fortificazioni di origine medievale che si potrebbe dedicare un intero viaggio tematico solo all’esplorazione di queste perle dell’architettura medievale. Per citarne solo alcuni: il Castello Lancellotti di Lauro, il Castello di Gesualdo, il Castello di Monteverde, il Castello della Leonessa di Montemiletto e il Castello di Taurasi, ma ce ne sono oltre 80 disseminati in tutto il territorio!
Se si sceglie Montefredane come punto di partenza di un viaggio alla scoperta dell’Irpinia una visita ad Avellino, capoluogo della provincia, è d’obbligo: passeggiate sul Corso Vittorio Emanuele ammirando i negozi e concedendovi una sosta in uno dei tanti bar del centro, fermatevi per una visita al Museo Provinciale Irpino per immergervi nella storia del territorio dal neolitico all’epoca barocca, non perdetevi la fontana di Bellerofonte e la torre dell’Orologio e concedetevi un aperitivo a fine giornata in Viale dei Platani, luogo di ritrovo dei giovani.
Infine, non perdete una gita alle sorgenti sulfuree Pozzo del Sale, punto panoramico poco fuori dal borgo di Montefredane, luogo ideale per un picnic immersi nella natura da cui gettare uno sguardo su tutta la vallata!
Cosa mangiare a Montefredane
Montefredane è il punto di partenza ideale per un viaggio all’esplorazione dell’Irpinia, dei suoi colori e soprattutto dei suoi sapori: le colline che la circondano sono fortemente vocate all’allevamento di animali da latte nonché alla produzione di uve Fiano. I boschi tutto intorno abbondano di castagne, nocciole (celebre la nocciola Mortarella) e funghi, mentre la produzione ortofrutticola può vantare alcune specialità come la cipolla ramata, tipica della zona.
Per degustare formaggi e altri prodotti caseari, accompagnati da un ottimo miele di acacia, castagno e millefiori, sempre prodotti localmente, vale la pena fare una visita nella frazione di Arcella, dove hanno sede la maggior parte dei caseifici della zona. Oltre ai prodotti da latte potrete degustare tanti salumi locali, come il cosiddetto salame dei poveri, una salsiccia di polmone dal sapore piccante e dallo spiccato aroma d’aglio.
Se amate il tartufo non rinunciate ad una visita a Bagnoli Irpino per assaggiare il celebre tartufo bianco prodotto nella zona, oppure andate alla ricerca di castagne nel borgo di Montella, che dedica alla raccolta di questa prelibatezza autunnale una sagra molto famosa in tutta la Campania.
Da non perdere per degustare i piatti tipici della tradizione locale sono la Sagra del Fusillo e del Pezzente, tra fine giugno e inizio luglio, la kermesse Fredane in Borgo e
“Wine Fredane”, dedicata espressamente alla produzione vinicola.
Cosa bere a Montefredane
E veniamo dunque ai vini di questo territorio Irpino: la collina di Montefredane è una zona particolarmente vocata alla coltivazione della vite.. In particolare, il vitigno fiano trova in queste terre di origine vulcanica, bagnate da sorgenti minerali e caratterizzate da un’esposizione favorevole, una delle sue migliori espressioni.
Traendo ispirazione da una degustazione organizzata proprio all’interno del Castello dei Caracciolo, ormai di un paio di anni fa, presenti tutte le aziende che coltivano fiano in questo territorio, ho pensato di proporre una selezione Si-Wine, sei vini da uve fiano rigorosamente coltivate sulla collina di Montefredane.
I vini sono: Spumante Brut Metodo Classico - Cantina Dryas, Fiano Di Avellino DOCG "Numero Primo" 2016 - VentitrèFilari, Fiano di Avellino DOCG "Clos d’Haut" 2017 - Villa Diamante, Fiano di Avellino DOCG "Alimata" 2016 - Villa Raiano, il Fiano di Avellino DOCG Vadiaperti 2017 Traerte e il Fiano di Avellino DOCG "Contrada Sant'Aniello" 2015 - Vigne Guadagno.
Per capire meglio il concetto di un vino seppur con diversa tecnica di vinificazione o scelta del produttore, le cui uve provengono da un unico territorio, ho proposto una serata di degustazione ai miei amici, rigorosamente alla cieca. Come non si svela il colpevole in un libro giallo, a chi ha voglia di leggerlo, io non vi svelerò le osservazioni venute a galla a fine serata, in sintesi vi suggerisco l’esperienza di provare questi vini in sequenza e coperti: oltre ad essere un gioco assai divertente è sicuramente istruttivo.
Certo nel “gioco” non inserirei lo spumante, che però può essere introduttivo alla serata aiutandovi ad “avvinare” il palato. Inoltre ho un suggerimento per chi condurrà il gioco, i vini vanno serviti nell’ordine indicato nell’elenco, mi raccomando!
Ecco a voi la selezione e... buon divertimento!